Al cimitero in preghiera per i nostri fratelli defunti

Al cimitero in preghiera per i nostri fratelli defunti

Testimonianza confraternale di appartenenza che si fa segno visibile anche nei piccoli gesti di una preghiera e della deposizione di un cero a ogni confratello defunto che riposa in pace nel cimitero di Vasto.

E’ una tradizione iniziata dal 2001 dalla Confraternita della Sacra Spina e Gonfalone dall’allora priore Nino D’Annunzio con la visita orante alle tombe accompagnati dall’assistente don Domenico Spagnoli che ringraziamo per la sua presenza costante.

Prima della visita al cimitero la partecipazione in abito liturgico alla santa messa nella parrocchia di Santa Maria Maggiore. Nel commentare il vangelo delle beatitudini di san Matteo don Domenico ha ribadito che la santificazione avviene nella quotidianità per aver detto il nostro sì all’amore che Dio ha nei nostri riguardi Nella misura in cui doniamo la nostra vita agli altri per amore di Gesù Cristo. Poveri in Spirito per chi si affida e vuol compiere ogni gesto con Dio “che custodisce e trasforma in impegno e azione le parole del Signore”.

Sono stati deposti ventuno lumini per Antonio Parente, Luigi Pracilio, Bruno Simionato, Angelo Ialacci, Fernando Calvano, Marco Pracilio, Antonio Sorgente, Silvio Petroro, Giuseppe Trovarelli, Giuseppe Ruzzi, Giuseppe Bucciarelli, Aurelio Autunno, Carlo Foia, Antonio Galasso, Vincenzo Ialacci, Nicola Cinquina, Cesario Del Roio, Valter Marinucci, Gino Del Casale, Nicola Del Casale e Raffaele Baccalà. Uno in più anche per don Nicola Di Clemente, per anni indimenticato parroco della chiesa di Santa Maria Maggiore.

All’appello dei ventiquattro confratelli defunti mancavano Andrea Schieda, fratel Pietro del Grosso e fratel Alfonso Scarapicchia che riposano in altri cimiteri ma anch’essi ricordati con l’eterno riposo.

“La luce del tuo Volto splenda su di lui o Signore; per la tua misericordia sia ammesso nel tuo Regno, nella tua gioia e nella tua pace ti lodino in eterno. Amen”. Sono le parole con la dedica personalizzata apposta su ogni lumino.

E poi la lettura del “cammino”, predisposto dal vicepriore Angelo Primiano e la recita di una preghiera laica, costruendo un percorso di fede, dedicata a ogni confratello e letto a turno da ogni confratello.

Si nasce copia, si muore originale. (Anomino)

# 1 novembre 2023

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