Le parole sono carezze. Gli sguardi sono abbracci per l’anima. Non sembra passato il tempo per le emozioni che riesce ancora a suscitare il cardinale Edoardo Menichelli, arcivescovo emerito di Ancona, che ci ha accolto nel suo buen retiro di San Severino Marche, sua città natale.

Siamo saliti fin sul colle che ospita il Santuario della Madonna dei Lumi dove viene assistito dalle suore missionarie dell’Amore di Cristo.

La Confraternita della Sacra Spina e Gonfalone di Vasto, accompagnata dall’assistente don Domenico Spagnoli, dai famigliari e alcuni amici, ha trascorso il giorno della festa della Repubblica in terra marchigiana per la condivisione di momenti di preghiera e per visitare luoghi intrisi di storia.

Menichelli ha ricordato i suoi anni alla guida della diocesi di Chieti-Vasto dal 1994 al 2004 durante i quali ha fatto esperienza di pastorale, affidandosi a Maria prima discepola del Cristo, nelle due comunità teatina e vastese così diverse tra loro per religiosità e tradizioni, ma fortemente radicate nella fede alla sequela del suo pastore. Il cuore del cardinale batte ancora forte per la terra vastese cui sono legati i suoi primi anni di episcopato.

La celebrazione eucaristica è stata una prosecuzione della catechesi iniziata nel refettorio per parlare di famiglia, del messaggio unico d’amore e fraternità del vangelo, dei giovani e della pace, che non ammette equivoci nei comportamenti.

Poi la condivisione del cibo che ha reso un’unica famiglia tutti i confratelli che avevano bisogno di ritrovarsi assieme fuori dai riti liturgici.

Il dono a Menichelli di un trabocco, simbolo della costa della provincia di Chieti, realizzato da Gigi Bellandrini con la promessa del cardinale di tornare presto a fare visita a Vasto.

Infine la via del ritorno a casa non prima di una tappa nella città di Ascoli Piceno, così ricca di storia e di religiosità.

# 2 giugno 2023