Riunione formativa partendo dall’esperienza sensoriale delle ceneri

Riunione formativa partendo dall’esperienza sensoriale delle ceneri

Ha avuto inizio con un’esperienza sensoriale l’incontro mensile formativo-informativo della Confraternita della Sacra Spina e Gonfalone di venerdì 24 febbraio. L’assistente spirituale, don Domenico Spagnoli, ha voluto che i confratelli toccassero le ceneri che mercoledì scorso sono state utilizzate per cospargere il capo in segno di penitenza e che ci introduce nel tempo quaresimale.

Toccare la cenere. Per alcuni di noi è stato un gesto che ha rimandato ai tempi passati, che evocano ricordi con le famiglie che si riunivano attorno al braciere per riscaldarsi, per ritrovarsi e parlare, raccontare, pregare.

Tante le immagini. Cenere risultato della consumazione della legna. Vita e morte unite, così come nel messaggio cristiano: la precarietà dell’esistenza con l’impegno a purificarci per rinascere.

«Questa Quaresima per voi confratelli – ha detto don Domenico – deve portare nuovo frutto, ripartendo da questi segni. Preparare il cuore alla novità del Cristo Risorto con il triduo pasquale».

La rilettura del vangelo di Matteo al capitolo 6 proprio del Mercoledì delle Ceneri ribadendo la fragilità della nostra natura umana con i rischi di voler “respirare la cultura dell’immagine per apparire”.

Nei momenti difficili occorre chiedere cosa sia più giusto agli occhi di Dio.

Prima parte dell’incontro formativo che l’assistente ha dedicato, quindi, al recupero del vero senso del periodo quaresimale che «tutto si compie con un gesto d’amore, con Gesù che quando muore non dice tutto è finito, ma tutto è compiuto».     

Tutti dobbiamo tornare autentici, non insuperbirci, nella consapevolezza «che Dio si serve di noi».

Nella seconda parte l’inizio della lettura del messaggio per la Quaresima e la Pasqua di mons. Bruno Forte sul dono da desiderare della pace dal titolo “Cristo, nostra pace. La pace: dono, speranza e impegno”. Scrive l’arcivescovo della diocesi Chieti-Vasto: «È diffusa l’idea che la pace sia esclusivamente frutto delle possibilità dei protagonisti umani della storia: la volontà di potenza delle visioni ideologiche, con la loro presunzione di poter piegare gli esseri umani alle proprie pretese, imponeva la legge del più forte come presunta via per giungere alla pace fra i singoli, i raggruppamenti sociali, le etnie, i popoli e le nazioni. Non a caso, né per un incidente di percorso, tutte le avventure dell’ideologia moderna, di destra come di sinistra, dall’ideologia borghese all’ideologia rivoluzionaria, sorte per costruire un mondo migliore nella pace, sono sfociate in forme totalitarie e violente. La parabola delle ideologie si è sviluppata in maniera analoga nelle sue differenti espressioni: ed è precisamente l’esperienza dei totalitarismi ideologici e dei loro fallimenti a produrre la crisi della ragione illuministica e della sua presunzione di poter stabilire la pace. Lungi dall’aver prodotto più patti di pace, le ideologie hanno generato maggior dolore, alienazione e morte».

Infine la presentazione del programma del prossimo mese di marzo che si concluderà, dopo la quintena, con la Festa della Sacra Spina di venerdì 31.

LA LETTERA DELL’ARCIVESCOVO PER LA QUARESIMA E LA PASQUA

# 24 febbraio 2023

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