Quaresima, tempo di conversione

Quaresima, tempo di conversione

Quella di questa sera è stata una partecipata celebrazione eucaristica per l’inizio del cammino quaresimale. Santa messa del mercoledì delle ceneri presieduta dal parroco don Domenico Spagnoli che ha visto la presenza sul presbiterio della Confraternita della Sacra Spina e Gonfalone.

Don Domenico, assistente della Confraternita, nel corso dell’omelia ha ricordato le opere penitenziali (digiuno, elemosina e preghiera) che saranno le nostre compagne fedeli di questo tempo che deve vedere il coinvolgimento di tutta la persona. “Cosa ci interessa seguire il piacere degli uomini o ciò che piace a Dio?” ha chiesto il parroco di Santa Maria Maggiore ai fedeli. “La Quaresima è il cammino di liberazione dal male accompagnandoci con l’elemosina, la preghiera e il digiuno”.

Parole che impegnano come quella di “dedicare il superfluo agli altri, perché si può vivere con meno. Il dare agli altri è regalare la vita – ha aggiunto – e c’è l’elemosina come valore da scoprire per riscoprire lo sguardo di Dio al quale interessa che ci preoccupiamo del nostro fratello, del prossimo, del vicino”.
Il nostro assistente ha invitato alla preghiera singola e comunitaria perché in questa Quaresima dobbiamo rimetterci in cammino nella consapevolezza che la fatica non può che farci bene.
Non dobbiamo “smettere mai di cercare lo sguardo di Dio nella preghiera, perché a saziarci sarà la Parola di vita”.

Riprendendo il brano del vangelo secondo Matteo (Mt 6,1-6. 16-18) don Domenico ha invitato, quando digiuniamo, a non diventare malinconici come gli ipocriti: “Il digiuno – ha spiegato – è l’attesa di un di più, del festeggiato”. Oltre che digiunare con la bocca però c’è l’invito a ripulire la nostra lingua dalle maldicenze per far crescere attraverso le azioni e le parole la bellezza e l’amore.

Quaresima tempo prezioso da utilizzare per far crescere l’amore, la bellezza e la bontà. “Cerchiamo di non sciupare questo tempo e che questa polvere, amata da Dio, diventi il simbolo di purificazione nelle nostre vite”.

Prima dell’imposizione delle ceneri, e al termine dell’omelia, don Domenico ha letto una poesia di Charles Singer “Le mie mani coperte di cenere” che vale la pena di leggere e rileggere.

LE MIE MANI COPERTE DI CENERE
Le mie mani, coperte di cenere, segnate dal mio peccato e da fallimenti,  davanti a te, Signore, io le apro, perché ridiventino capaci di costruire e perché tu ne cancelli la sporcizia.
Le mie mani, avvinghiate ai mie possessi e alle mie idee già assodate,  davanti a te, o Signore, io le apro: perché lascino andare i miei tesori…
Le mie mani, pronte a lacerare e a ferire, davanti a te, o Signore, io le apro, perché ridiventino capaci di accarezzare.
Le mie mani, chiuse come pugni di odio e di violenza, davanti a te, o Signore, io le apro, deponi in loro la tua tenerezza.
Le mie mani, si separano dal loro peccato, davanti a te, o Signore, io le apro: attendo il tuo perdono.

Charles Singer

# 17 febbraio 2021

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