Coronavirus, messaggio di mons. Pennisi alle Confraternite d’Italia

Coronavirus, messaggio di mons. Pennisi alle Confraternite d’Italia

Carissimi Confratelli e Consorelle mentre la diffusione del Coronavirus avanza, Vi esorto a restare saldi nella fede, fermi nella speranza e operosi nella carità. Esprimo la mia vicinanza alle persone colpite da questo virus e ai loro familiari, agli anziani esposti alla solitudine, a quanti subiscono le conseguenze di questa crisi sul piano lavorativo ed economico; manifesto la mia riconoscenza per il loro generoso servizio agli Operatori sanitari, ai Volontari fra i quali molti membri delle Confraternite, e a Coloro che hanno responsabilità scientifiche e politiche per la tutela della salute pubblica. Incoraggio tutti a superare il rischio di cadere nello sconforto e nella paura. Da cittadini siamo invitati a seguire le norme di comportamento prudenziale da parte delle Autorità e dei Vescovi per evitare il rischio del contagio. Da cristiani siamo chiamati a leggere anche l’epidemia del Covid 19 alla luce del Vangelo e a intensificare le nostre preghiere. Intensificare le preghiere significa anche conoscere meglio il volto di Dio a cui si rivolgono le preghiere. Il Dio in cui noi cristiani crediamo è un Padre ricco di misericordia che si prende cura di ogni figlio, che è vicino ad ogni miseria e a ogni sofferenza, che non castiga ma perdona, che non vuole la morte del peccatore ma che si converta e viva. Il nostro Dio è il Dio della vita e della resurrezione, quindi non dobbiamo avere paura, perché egli non ci abbandonerà neppure nel momento della malattia e della morte, anche se noi lo dovessimo abbandonare. Una fede cristiana adulta non ci assicura una vita tranquilla senza difficoltà, ma ci fornisce una concezione nuova della vita, che ci dà la forza di affrontare le vicende liete e tristi dell’esistenza, nella certezza che nulla ci potrà separare dall’amore che Gesù Cristo ha per noi.

La fede che si esprime nella preghiera ha una sua forza, con cui possiamo affidarci al Signore perché ci liberi dal male e ci aiuti a combattere la malattia servendoci di tutti i contributi della scienza. La fede cristiana ci dice di non perderci d’animo, di mantenere viva e alta la speranza, di confidare in Dio che nessuno abbandona e dimentica, di guardare a Gesù crocifisso, che ha voluto soffrire come noi e per noi per dimostrarci il suo amore e donarci una gioia profonda capace di dare senso anche alle nostre sofferenze. Gesù Cristo si è identificato nell’uomo che soffre, soffrendo lui stesso, per vincere il male e la morte. Egli è risorto, è vivo. Egli è presente in mezzo a noi. Maria SS. Addolorata è modello di solidarietà e di sollecitudine verso chi soffre e segno di sicura speranza per tutta l’umanità. Gesù è il buon samaritano che si prende cura dei drammi della nostra umanità e chiede a chi crede di fare lo stesso facendosi prossimo di chi è nel bisogno. Buon samaritano è ogni uomo, che si ferma accanto alla sofferenza di un altro uomo, che si commuove per le avversità del prossimo, che porta aiuto nella malattia.

Da Gesù Cristo Crocifisso e Risorto emana una luce che può illuminare le nostre intelligenze e riscaldare nostri i cuori con un amore disinteressato, da cui scaturisce la disponibilità a condividere il dolore di altri superando il tornaconto personale, ma offrendo il proprio contributo, come stanno facendo tanti operatori sanitari e tanti volontari in occasione di questa epidemia. C’è una lunga tradizione della Chiesa cattolica di preghiere e di manifestazioni di pietà popolare per debellare le pestilenze o altre malattie e per prendersi cura dei malati, dei moribondi, di cui sono state protagoniste molte Confraternite, che hanno esercitato e continuano ad esercitare le opere di misericordia corporale e spirituale. La crisi provocata dalla diffusione del Coronavirus può offrire un’occasione ai membri delle nostre Confraternite di testimoniare la solidarietà, l’attenzione e la genialità che nascono da un’esperienza di fede convintamente abbracciata e vissuta. Fra le tante preghiere vi invito a recitare questa preghiera liturgica: [«Concedi ai tuoi fedeli, Signore Dio nostro, di godere sempre la salute del corpo e dello spirito e per la gloriosa intercessione di Maria santissima, sempre vergine, salvaci dai mali che ora ci rattristano e guidaci alla gioia senza fine. Per Cristo nostro Signore».] AugurandoVi un buon cammino quaresimale nella preghiera fiduciosa, nella meditazione della Parola di Dio e nella carità fattiva, Vi saluto e benedico di cuore.

✠ Michele Pennisi Arcivescovo di Monreale

Assistente della Confederazione delle Confraternite delle Diocesi d’Italia

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