Sacra Spina, autentica anticipazione della Settimana Santa

Sacra Spina, autentica anticipazione della Settimana Santa

Con la benedizione dell’arcivescovo Bruno Forte ai fedeli e alla Città del Vasto si è conclusa nella chiesa di Santa Maria Maggiore la Festa della Sacra Spina 2018 che ha avuto il suo epilogo con celebrazione eucaristica preceduta da un’intensa quintena di preparazione di riflessione sui giovani in vista del prossimo sinodo a loro dedicato. “La Sacra Spina – ha detto Padre Bruno – ha un valore unico perché ci ricorda la sofferenza di amore che avuto Dio e ci rammenta che non siamo mai soli per noi. La stazione quaresimale nacque nella chiesa di Roma dei primi secoli per accompagnare Gesù nel cammino della sua passione durante il tempo della quaresima”. Da qui la scelta di dedicare alla sacra reliquia una stazione quaresimale a beneficio dei sacerdoti della zona pastorale di Vasto, formata da venticinque parrocchie e questa sera in gran parte presenti nella nostra collegiata.
Nella sua benedizione finale l’arcivescovo ha confidato le tre intenzioni che ha portato nel cuore durante la celebrazione eucaristica e la breve processione che ha attraversato solo alcune strade della città causa dei rigori del freddo.
Pace e serenità per il cuore di tutti ma in particolare per i giovani “che hanno come sentimento più diffuso la paura e l’insicurezza del futuro, perché Gesù doni serenità e speranza e che apra per loro le strade per un futuro di dignità e giustizia”; per la famiglia in un tempo di cambiamento epocale, perché sia il grembo “che può custodire e accogliere per far sviluppare la personalità, nella libertà e nella maturità dell’amore e della fede” per questo ha invitato a pregare affinché il Signore “dia loro condizioni di serenità e di pace sia dal punto di vista lavorativo e sociale e sia nell’armonia dei sentimenti nella comunione nella fede”. Infine per il nostro Paese “in un momento delicato ci sia responsabilità in tutti i politici, in tutti gli eletti perché si lavori per bene comune al di là delle contrapposizioni di parte”.
Nell’accogliere l’Arcivescovo il parroco, don Domenico Spagnoli, ha voluto evidenziare come in questo venerdì, che precede la Settimana Santa, si è giunti preparati da cinque incontri di meditazione sul tema dei giovani definito “un universo da contemplare, la ricchezza del presente da accompagnare e da far scoprire”.
Padre Bruno nella sua omelia ha sviluppato il suo pensiero parlando di sofferenza, obbedienza e gloria “sono le tre idee fondamentali, unite da un unico motivo dominante, l’amore del Cristo per noi”. La sofferenza può essere la grande via di unione a Dio e di amore ai fratelli. “Nella parola di Dio non c’è nessun dolorismo, la vita nel disegno di Dio è bella e va vissuta con gioia, ma è inevitabile l’incontro con il dolore per la fragilità di ognuno”.
Nessuno di noi può sottrarsi alla sofferenza. La testimonianza dell’inesorabilità della sofferenza è stato lo stesso Cristo a dimostralo facendola propria con la passione e morte in croce.
“Dio – ha spiegato l’arcivescovo – soffre per amore nostro e si fa solidale con gli uomini”. Da qui la spiegazione di quella che ha chiamato la “teologia del dolore” perché “Dio avendo fatto esperienza di dolore può capirci e quindi accompagnarci e sostenerci nell’ora del dolore”. Poi l’obbedienza d’amore di Gesù che annienta la sua condizione divina per donarsi agli uomini con la sua crocifissione e morte “perché attraverso la sua obbedienza ricevessimo dal Padre la vita eterna”.
Infine la Gloria di Dio che viene a risplendere nella notte del tempo con Gesù crocifisso “che trasfigura il dolore in amore la gloria di Dio si manifesterà nell’ultimo giorno” ma che ci viene già manifestata nella nostra vita attraverso la sofferenza e l’obbedienza al disegno di Dio.
In questo tempo di inquietudine e di incertezze “siamo tutti chiamati a offrire a Dio la nostra vita perché destinati alla gloria eterna”.

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