Cammino di Fraternità a Chieti: il saluto di mons. Parmeggiani

Cammino di Fraternità a Chieti: il saluto di mons. Parmeggiani

SALUTO ALL’INIZIO DELLA CELEBRAZIONE DELLA S. MESSA

di S.E. mons. Mauro Parmeggiani, vescovo di Tivoli e assistente ecclesiastico delle Confraternite d’Italia

Chieti, Cattedrale di san Giustino, domenica 25 giugno 2017

Eccellenza Reverendissima, illustri autorità, Signor Presidente della nostra Confederazione delle Confraternite delle Diocesi d’Italia! Carissimi Confratelli giunti qui da tutta Italia per il nostro XXIV Cammino Nazionale di Fraternità!

All’inizio di questa celebrazione desidero innanzitutto rivolgere un cordiale saluto e ringraziamento a Lei, amatissimo e stimatissimo Arcivescovo di questa Chiesa di Chieti-Vasto e a quanti, a cominciare dal Tesoriere della nostra Confederazione, Dott. Giulio Obletter, hanno permesso di celebrare qui il nostro Cammino sul tema: “Società e famiglia – il ruolo e il contributo formativo delle Confraternite”.

Saluto e ringrazio poi tutti voi, carissimi partecipanti provenienti da tutte le Diocesi d’Italia ed in particolare le Confraternite provenienti dalle zone del Centro-Italia colpite in questo anno da ripetuti e devastanti eventi sismici!
A voi il saluto e tutta la solidarietà, l’affetto e la preghiera possibili!

Parlare di società e famiglia oggi e, dall’altra parte, del contributo formativo che siamo chiamati a dare come Confraternite potrebbe spaventarci. Significa infatti tornare a riappropriarci del nostro essere cristiani autentici, credibili, che vivono nell’amore e nella capacità continua di perdonarci a vicenda, significa essere testimoni – ossia disposti anche al martirio – pur di indicare Cristo al mondo, pur di evangelizzare la bellezza della famiglia fondata sull’amore fedele, indissolubile e aperto al dono della vita; pur di indicare la gioia del Vangelo ad un mondo che perdendo Dio in realtà perde la grande possibilità di essere amato per amare e costruire la civiltà dell’amore al posto della civiltà dell’egoismo e dello scarto dei più deboli e fragili, di coloro che agli occhi del mondo non contano nulla anche se hanno la grande dignità di uomini.

Davanti a questa sfida questa mattina, mentre sentiamo timore, una grande responsabilità, insieme alla gioia della chiamata ad essere profeti del primato di Dio nella vita dell’uomo sentiamo anche tata consolazione dalle parole di Gesù che nel Vangelo ci ripeterà più volte di non avere paura nel gridare anche sui tetti ciò che crediamo.

Lo faremo tra poco camminando per le strade di questa magnifica città che oggi ci ospita ma con l’impegno di ripeterlo ogni giorno camminando sulle strade ordinarie della vita: nella società, nella famiglia, nel mondo in cui viviamo.

Che il nostro contributo non sia fatto, però, soltanto di belle parole ma soprattutto di vita fraterna, di vita confraternale affinchè famiglia e società non debbano ascoltare da noi bei discorsi ma che lasciano il tempo che trovano, ma guardando la nostra capacità di amarci di perdonarci, di volerci bene… società e famiglia si sentano attratti anche oggi da come vivono o cercano di vivere con tutto l’impegno possibile i cristiani e così accogliendo la nostra proposta trasformino con noi e soprattutto con l’aiuto dello Spirito Santo questo mondo.

Cari amici, buona celebrazione e buon Cammino, dunque!

Prima di terminare questo mio saluto, però, permettete che vi annunci ufficialmente dove e quando si terrà il prossimo Cammino nazionale, il XXV – per l’esattezza – della Confederazione delle Confraternite delle Diocesi d’Italia.

A Dio piacendo ci troveremo a Milano dal 15 al 17 giugno 2018. Mentre ci diamo appuntamento nelle vostre Regioni e poi nella capitale lombarda tra circa un anno, assicuriamoci sempre del vicendevole ricordo nella preghiera e nella faternità ed affidiamoci, ancora una volta, all’intercessione del Beato Piergiorgio Frassati, nostro Patrono. Auguri a tutti!

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