Tutti chiamati alla santità

Tutti chiamati alla santità

Riunione formativa mensile della nostra Confraternita in attesa dell’intenso periodo natalizio caratterizzato dalla partecipazione alle funzioni religiose e a intensi momenti di preghiera. In questo ultimo appuntamento di novembre l’assistente spirituale, don Domenico Spagnoli, ha voluto raschiare le nostre coscienze portando come traccia di riflessione il testo utilizzato da Benedetto XVI nell’udienza generale del mercoledì il 13 aprile 2011 in piazza San Pietro. Abbiamo letto e commentato il tema della santità per una Chiesa segnata da uomini e donne “che con la loro fede, con la loro carità, con la loro vita sono stati dei fari per tante generazioni”.

Don Domenico ha più volte ribadito l’universalità della santità. Santità sintetizzata con parole dirette: “Vocazione universale alla santità per tutti chiamati a conformarsi a Cristo nello stato in cui ognuno di noi si trova” consapevoli “di dare fiducia a Dio perché da soli non ce la faremmo mai”. Abbiamo degli strumenti a nostra disposizione per farlo: non lasciare mai una domenica senza un incontro con il Cristo Risorto nell’Eucarestia, non cominciare e non finire mai un giorno senza almeno un breve contatto con Dio e seguire gli “indicatori stradali”, come li ha definiti papa Ratzinger, che Dio ci ha comunicato nel Decalogo. “La santità, la pienezza della vita cristiana non consiste nel compiere imprese straordinarie – si legge nel testo nell’udienza generale – ma nell’unirsi a CRisto, nel vivere i suoi misteri, nel fare nostri i suoi atteggiamenti, i suoi pensieri, i suoi comportamenti”. 

Gli strumenti a cui fa riferimento Papa Benedetto XVI vengono esplicitati in maniera ancora più specifica: “Ma perché la carità, come un buon seme, cresca nell’anima e vi fruttifichi, ogni fedele deve ascoltare volentieri la parola di Dio e, con l’aiuto della grazia, compiere con le opere la sua volontà, partecipare frequentemente ai sacramenti, soprattutto all’Eucarestia e alla santa liturgia; applicarsi costantantemente alla preghiera, all’abnegazione di se stesso, al servizio attivo ai fratelli e all’esericizio di ogni virtù”.

L’assistente ha infine ribadito il concetto che i santi non siano solo i canonizzati, coloro che sono saliti all’onore degli altari, ma ognuno di noi nella vita quotidiana può esserlo, sono “i santi semplici, cioè le persone buone che vedo nella mia vita – dice papa Benedetto XVI – che non saranno mai canonizzate. Sono persone normali, per così dire, senza eroismo visibile, ma nella loro bontà di ogni giorno vedo la verità delle fede”.

 

 

 

 

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