Confratelli, adulti che ascoltano e vivono il Vangelo

Confratelli, adulti che ascoltano e vivono il Vangelo

Ascolto della parola, preghiera e condivisione del cibo. E’ in sintesi il senso del ritiro spirituale che quest’oggi diversi confratelli della Confraternita della Sacra Spina e Gonfalone hanno vissuto in quell’oasi di pace che sa offrire solo Colle delle Mandorle, in località Sant’Antonio Abate.

Diceva Papa Francesco alle confraternite di tutta Italia riunite a Roma il 5 maggio 2013: “…il centro da cui tutto deve partire e a cui tutto deve condurre: amare Dio, essere discepoli di Cristo vivendo il Vangelo”. Sotto la  guida dell’assistente don Domenico Spagnoli si è vissuta l’esperienza del silenzio partendo da questa frase, in atteggiamento di docile ascolto, perché vivendo il Vangelo si ama Dio e i confratelli vogliono essere discepoli di Cristo, vivendo appunto il Vangelo.

“Siate uomini adulti che ascoltano e vivono il Vangelo” ha esordito don Domenico ponendo una domanda: “Chi orienta la vostra vita? Forse il talk show o le trasmissioni che insegnano a cucinare o alla sopravvivenza vivendo su un’isola?”. Ecco la novità del Vangelo che si svela solo se il nostro cuore è aperto all’ascolto della parola di Dio. Dobbiamo ritrovare un po’ di tempo per stare in compagnia della parola di Dio. La parola di Dio è sempre la stessa, ma il terreno, il nostro stato d’animo, la nostra capacità d’ascolto può renderla produttiva o inefficace: il seme che muore e che dà frutto.

E quale migliore strumento di approfondimento spirituale se non leggere e farsi guidare dalle parole del Vangelo di Marco (4, 1-24) sul seminatore che esce a seminare. Il seminatore getta il seme in maniera generosa e cade ovunque (sulla strada, sul terreno sassoso, tra i rovi, sul terreno buono). Così Dio “spreca il seme”, il Vangelo parla a tutti, ma è necessario saper ascoltare.

Per i confratelli della Sacra Spina e Gonfalone il Vangelo deve essere il condimento della nostra vita, il sale che dà sapore alle cose di tutti i giorni nei luoghi ove viviamo, lavoriamo o siamo in diaologo con gli altri. “E’ necessario – ha aggiunto l’assistente spirituale – avere fiducia nella grazia di Dio e nel sale che è la parola di Dio: ascoltarlo è faticoso così come ascoltare anche l’altro, il nostro vicino, colui che abbiamo di fronte. Ma come confratelli avete il dovere se il seme della parola di Dio muore di portare gioia, pace, disponibilità, generosità, gentilezza e accoglienza”.

 

 

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