Avvento: tempo d’attesa, perdono e riconciliziazione. Il ritiro spirituale della Confraternita

Avvento: tempo d’attesa, perdono e riconciliziazione. Il ritiro spirituale della Confraternita

Nell’accogliente quanto suggestiva chiesa di Sant’Onofrio a Vasto, con il suo altare ligneo del XVIII secolo e con un espressivo Cristo della fine del Quattrocento, questo pomeriggio si è svolto il ritiro spirituale d’Avvento della Confraternita della Sacra Spina e del Gonfalone di Vasto. Un’oasi di riflessione per i confratelli che per qualche ora si sono distaccati dalle cose del mondo per meditare con l’ausilio dell’assistente spirituale e parroco della chiesa di Santa Maria Maggiore don Domenico Spagnoli.

Con il canto “Veni Sancte Spiritus” accompagnato dal suono della chitarra abbiamo chiesto allo Spirito Santo «manda a noi dal cielo, un raggio di luce, un raggio di luce. Vieni Padre dei poveri, vieni datore dei doni, luce dei cuori, luce dei cuori». Ritiro d’Avvento durante il quale don Domenico ha suggerito la lettura dei versetti dei capitoli 3  e 7 del Vangelo di Luca che hanno come protagonista Giovanni il Battista il quale evangelizzava il popolo in attesa del Messia: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?».

Cosa abbiamo da imparare da Giovanni il Battista? Qual è lo stile che come cristiani dobbiamo avere rispetto alla nostra chiamata a essere testimoni di Cristo nei luoghi dove ogni giorno viviamo, lavoriamo e ci rapportiamo con gli altri? Sono alcune delle domande che l’assistente spirituale ha posto iniziando la sua conversazione nel commentare i due capitoli di Luca. In questo tempo d’Avvento bisogna prepararsi “dentro”, rimettendo in piano la nostra condizione, eliminando orpelli e tutti gli ostacoli che ci impediscono di vedere il disegno di Dio di salvezza, preparato per ognuno di noi.

«Il Signore si fa vedere – ha evidenziato don Domenico – a condizione che vengano tolti gli ostacoli della nostra vita. Non basta la ritualità per salvarsi, ma ci vogliono opere di conversione». Da qui il richiamo ai confratelli della Sacra Spina e del Gonfalone a essere persone oneste e a vivere le opere in pienezza cristiana, nella fedeltà al Vangelo: «L’avere ti dà solo l’illusione di vivere, ma è questa la vita a cui aspiri senza il donarsi all’altro?». Forte il richiamo all’onestà «perché qualcun altro non debba pagare per le nostre cattive azioni». La fede ci porta a volgere lo sguardo a Dio nel fare il nostro dovere con fedeltà e onestà.

Seppur con un tono pacato le sollecitazioni di don Domenico hanno un effetto dirompente in un’ottica di cambiamento: «Non ci si può avvicinare a Gesù senza lavorare sulle proprie virtù» ma ancor più «la grazia porta al perfezionamento della natura umana lavorando sulla propria persona». E’ stato ricordato che Dio arriva a incontrarci prima che noi ce ne accorgiamo, ma siamo in grado di preparargli la strada oppure siamo un ostacolo per noi stessi e per gli altri a tal punto da rendergli vano il suo disegno per noi?

Sono stati molti gli spunti di confronto donati dall’assistente spirituale che ha lasciato liberi i confratelli di confrontarsi in gruppi di lavoro, che hanno favorito l’approfondimento delle parole dell’evangelista Luca attualizzandole alla nostra condizione associativa e di vita.

Ritiro spirituale per avvicinarsi al Santo Natale con uno spirito nuovo. «Questa è stata questa un’opportunità per tutti quanti noi – ha commentato a conclusione il priore Massimo Stivaletta – per guardarci dentro e imparare a centrare tutta la nostra vita su Cristo».

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *